Il Tredicesimo Periodo

Estelle non conosce il piacere supremo dell’orgasmo. Eppure è una donna, è una moglie; ed è una prostituta. Quando ritorna a Roma, lo fa accompagnata unicamente dal senso di vuoto. Si sente messa a nudo, oppressa da una separazione tra la testa e il cuore, spaventata da quando ha perso il suo status di moglie, di giovane, di amica. Da cosa ripartire? L’anima è fragile e la mente confusa, sceglie dunque il corpo come strumento di esplorazione. Riconosce in Roma il luogo perfetto per la sua avventura, ora che la capitale ha risvegliato la sua sensualità dopo decenni di torpore. La prestigiosa via Veneto è infatti divenuta la “Dolce Via” da quando le Domus del piacere sono state li riaperte. Si districano su un percorso di lussuria, appagamento e analisi di sé: la prestigiosa Domus Giove, ricercata per i suoi servigi di esperienza e sapienza, per questo frequentata da personalità importanti; la creativa alcova di Apollo destinata a sperimentazioni artistiche e sensuali; la mistica dimora di Nettuno dedita all’inconscio, sondato nei più reconditi aspetti persino attraverso l’assunzione di sostanze allucinogene; la trasformista Domus Proserpina predisposta a realizzare ogni desiderio; l’accondiscendente ospitalità di Vulcano e il suo opposto dominante Domus Marte, dove trovano rispettivamente il loro posto sottomessi e dominatori. Per i viziosi del gioco invece è sempre aperta Domus Mercurio, mentre gli eccessi e gli amanti peculiari sono offerti dal talamo di Bacco. Chi è in cerca di cure divine, Domus Cerere servirà con il suo cuore ristoratore; la lussuosa sede di Giunone, invece, unirà godimento e lusso; gli schemi rigidi della razionale Minerva sono pronti a saltare nella residenza a lei dedicata; infine Domus Venere è votata a soddisfare le passioni più profonde, audaci e lascive. I dodici codici del piacere ecciteranno la mente, la fantasia e i sentimenti. Plasmeranno l’anima di Estelle fino a renderla una creatura nuova, pura e perversa, e infinitamente viva.

Immagine di copertina “Down by the water” di Lisa Eleuteri Serpieri, Olio si tela 70×100.